Storia del corallo
Il corallo è stato molto apprezzato e ricercato fin dall’antichità. Sappiamo che il corallo era molto amato dai Celti che lo usavano anche per adornare i loro cavalli. Il corallo veniva utilizzato per la realizzazione di monili e oggetti ornamentali ma gli si attribuivano anche proprietà medicamentose.
I Greci, infatti, lo usavano soprattutto in farmacologia. La pesca e la lavorazione del corallo era molto diffusa in tutto il Mediterraneo e nei paesi della costa del Nord Africa. Dai racconti di Marco Polo sappiamo anche che il corallo veniva usato come moneta di scambio. Iniziato nei tempi antichi, l’uso del corallo ha continuato ad essere apprezzato nel corso del tempo fino ai giorni nostri. Oggi infatti il corallo e la turchese sono considerate le pietre preziose estive per eccellenza e abbelliscono le vetrine delle gioiellerie nei mesi estivi.
Caratteristiche fisiche del corallo
La pietra corallo appartiene alle pietre preziose di origine organica che vengono usate in gioielleria.
Il termine corallo è abitualmente utilizzato per identificare un gruppo molto vasto di organismi marini, i cnidari, dei quali però solo alcuni presentano uno scheletro calcareo, l’unico che sia possibile lavorare e che sia esteticamente piacevole.
Il carbonato di calcio sotto forma di calcite è il costituente principale dei coralli calcarei; costituenti minori sono il carbonato di magnesio e sostanza organiche di tipo proteico. La calcite cristallizza nel sistema trigonale mentre le sostanze proteiche dei coralli cornei non sono cristallizzate.
Le proprietà fisiche del corallo, a parte la densità, sono difficilmente misurabili. Per i coralli calcarei la densità è compresa fra 2,60 e 2,70 g/cm3, a volte è più bassa se la parte organica è abbondante. La parte organica serve a cementare l’insieme dei componenti e a rendere il materiale lavorabile e lucidabile. Gli indici di rifrazione sono misurabili con difficoltà e corrispondono circa a 1,49-1,65. La durezza è 3,5-4,0 della Scala di Mohs. Per i coralli cornei invece la densità varia da 1,33 a 1,42 g/cm3 circa e l’indice di rifrazione corrisponde più o meno a 1,54-1,56.
La maggior parte del corallo usato fin dall’antichità per i gioielli è tratta dagli scheletri calcarei di colonie di organismi marini del phylum Cnidaria, appartenenti al genere Corallium rubrum, corallo rosso, che vive nel Mediterraneo. Simili sono il Corallium elatius, Corallium japonicum e Corallium secundum che vivono nelle coste del Giappone, della Cina, dell’Indocina, delle Filippine e di altri arcipelaghi dell’oceano Indiano e dell’oceano Pacifico. Meno usati e perlopiù a scopo ornamentale, sono lo scheletro calcareo di Heliopora coerula che fornisce il cosiddetto corallo azzurro, e lo scheletro proteico, corneo, di coralli degli ordini Gorgonacea, Zoanthinaria e Anthipatharia che forniscono il cosiddetto corallo nero.
In tutti i casi, il corallo è costituito dallo scheletro ramificato di organismi che vivono in colonie sui fondali marini dei mari caldi.
Informazioni sui minerali |
Carbonato di calcio, magnesia e sostanza organica |
Composizione chimica |
CaCO3 |
Colore |
Da rosso intenso a rosa tenue, bianco, nero |
Durezza |
3 a 4 (Mohs) |
Peso specifico |
2.6 - 2.7 |
Indice di rifrazione |
1.486 - 1.658 |
Proprietà del corallo
Alla pietra corallo è associata la proprietà di riuscire a stimolare l’energia vitale, eliminare gli squilibri energetici e favorire i cambiamenti interiori, soprattutto riguardanti la sfera affettiva.
Colore del Corallo
Il corallo più pregiato e più utilizzato in gioielleria è il Corallium rubrum, ovvero il corallo rosso del Mediterraneo. Apprezzato è anche il corallo rosa che da rosa tenue può arrivare al bianco. Il corallo azzurro e il corallo nero, invece, sono di uso più limitato.
Pietra preziosa corallo rosso
Il corallo rosso è il più prezioso e il più richiesto e apprezzato in gioielleria. E’ formato dagli scheletri calcarei di colonie di organismi marini appartenenti al genere Corallium rubrum. Lo si raccoglie principalmente nel Mediterraneo, vicino alla Sardegna e alla Sicilia e nel Mediterraneo orientale ma anche nel Mar Rosso e nei mari attorno al Giappone. Le varietà più apprezzate sono quelle di colore rosso corallo intenso e uniforme. E' invece meno apprezzato il corallo di colore rosso troppo scuro e troppo chiaro o con colore non distribuito uniformemente. Quando è di bella qualità, il suo valore è elevato.
Scopri altre pietre preziose rosse!
Pietra preziosa corallo nero
Il corallo nero è costituito dagli scheletri di colonie di polipi dei generi Gorgonia, Eunicella, Gerardia e Paranthipates. Questi scheletri, a differenza di quelli che formano il corallo rosso, rosa e azzurro, sono di natura cornea. Il colore è nero ma possono essere presenti delle venature brune. La sua lucentezza è discreta ma simile a quella che si può ricavare da materie plastiche. Il corallo nero è caldo al tatto, come la plastica. Viene pescato nella zona delle isole Hawaii, in Australia, nel Mar Rosso, sulle coste occidentali dell’Africa, nelle Antille e raramente anche nel Mediterraneo. Il suo valore è molto basso e per questo non viene imitato.
Scopri altre pietre preziose nere!
Pietra preziosa corallo Bianco
Il cosiddetto corallo bianco, come il corallo rosa, è di origine asiatica. Il nome scientifico del corallo bianco è è Corallium Konjoi mentre quello del corallo rosa è Corallium Secundum. Il colore del corallo bianco varia dal bianco latteo al bianco avorio mentre per il corallo rosa il colore varia dal rosa salmone al rosa tenue. Entrambi si trovano nelle zone della Cina, del Giappone e di Taiwan. Quando invece si sente parlare di corallo “pelle d’angelo”, si intende un particolare tipo di corallo rosa, quello appartenente alla famiglia corallium Elatius, molto raro e costoso. il suo colore è un rosa intenso.
Scopri altre pietre preziose bianche!
I gioielli in corallo
Fin dall’antichità il corallo è stato usato nella realizzazione di gioielli e oggetti ornamentali. Oggi i gioielli in corallo sono ancora molto apprezzati e il corallo rosso, Corallium rubrum, resta il più prezioso, il più desiderato e il più bello. Con il corallo vengono realizzati gioielli di vario tipo: collane, orecchini, bracciali, anelli, pendenti, spille e tutto ciò che la fantasia suggerisce a chi lo lavora.
Come riconoscere il corallo vero dalla pasta di corallo?
Per capire se si tratta di vera pietra corallo o di una imitazione, bisogna tenere presenti due punti fondamentali:
- deve essere presente la struttura di origine organica tipica del corallo;
- a contatto con una goccia di acido cloridrico si deve vedere l'effervescenza dei carbonati e della calcite.
Quest’ultima operazione non deve essere fatta autonomamente in quanto può rovinare il corallo.
Le imitazioni più usate sono costituite da pasta di corallo, corallo bianco tinto, conchiglia tinta, corallo bamboo (erroneamente chiamato corallo, è una pianta marina di colore bianco che viene poi tinta di rosso per imitare il Corallium rubrum), madrepora tinta, plastica, vetro. Quando si tratta di elementi tinti, si può notare facilmente la concentrazione di colore nelle fessure. Il vetro, invece, viene solitamente tagliato in tubicini che vengono poi utilizzati per la realizzazione di collane. Per quanto riguarda la pasta di corallo, si tratta di un impasto costituito da elementi minerali e resine che non contengono corallo. L’aspetto è simile alla plastica e per questo è piuttosto facile da riconoscere anche per chi non è un gemmologo professionista.
DA LEGGERE: Come riconoscere pietre preziose?
Come pulire il corallo?
Per mantenere pulito il corallo è sufficiente strofinarlo delicatamente con un panno morbido. Bisogna però tenere presente che è un prodotto organico e pertanto con il tempo sarà inevitabile il suo deterioramento. E’ comunque possibile sottoporlo a rilucidatura (burattatura) rivolgendosi ad esperti operatori del settore.